Il Montefeltro ÃĻ sub-regione che si estende fra le colline che scendono dallÂīAppennino centrale verso il Mare Adriatico, nell'entroterra della Provincia di Rimini, ai confini fra la Provincia di Pesaro e la Toscana.

Questo affascinante territorio, ricco di storia e di natura, comprende oggi 20 comuni: Belforte all’Isauro, Carpegna, Casteldelci, Frontino, Lunano, Macerata Feltria, Maiolo, Mercatino Conca, Montecerignone, Montecopiolo, Montegrimano, Novafeltria, Pennabilli, Piandimeleto, Pietrarubbia, San Leo, Sant’Agata Feltria, Sassocorvaro, Sassofeltrio e Talamello. In ognuno di questi centri le tracce lasciate dalla storia determinano ancora l’impianto urbanistico armonizzandosi nel vivace paesaggio feltresco.

Il termine Montefeltro trae origine da Mons Feretri che alcuni studiosi individuano come derivante da Giove Feretrio, divinità a cui era dedicato un tempio che sorgeva sul masso dell’attuale San Leo. In questa città, fra il VI e VII secolo, venne insediato il primo vescovo a capo della circoscrizione ecclesiastica denominata, appunto, del Montefeltro; con questo nome si indicava, infatti, l’antica diocesi che in origine comprendeva una regione piÃđ vasta ed articolata di quella attuale: “per Montefeltro si intende latamente il territorio compreso entro i confini ed il perimetro della linea che dal Monte Aquilone-Fumaiolo scende a Sant’Agata Feltria, comprende il bacino dell’Uso sino ai confini dell’antica Diocesi: converge per Montebello e la Rupe di San Marino sino alla vallata del Conca all’altezza di Fratte di Sassofeltrio; da Monte Altavellio scende a  Bronzo e, seguendo la valle del Fiume Foglia, lo risale sino alle sorgenti, per ricongiungersi con il Monte Aquilone” (la definizione ÃĻ tratta dallo Statuto della Società Studi Storici per il Montefeltro).
La storia di questo territorio ÃĻ quella delle contese fra Malatesta e Montefeltro, delle incursioni dei Medici, e della famiglia dei Della Rovere fino al dominio diretto del governo della Chiesa.
La particolare morfologia del luogo, sorprendenti speroni di roccia che improvvisamente si stagliano sulle articolate colline, favoriva fin dall’antico Medioevo il sorgere di interessi particolari proponendo, entro brevi distanze, domini e orientamenti politici fra loro opposti. Non fu mai possibile, infatti, un’unità amministrativa: pur riconoscendosi in un’unica diocesi, le comunità conservarono a lungo forme di autonomia (Repubblica di San Marino). L’unione di questa autonomia amministrativa con la vivace morfologia del territorio propone oggi un elevato numero di fortificazioni e di edifici sacri, vivi testimoni di arte e spiritualità, che coronano le creste rocciose e le verdi colline feltresche.